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lunedì 30 marzo 2009

Guadagnare 1,6 Euro lorde al giorno

Ho trovato l'ultimo articolo pubblicato, quello sulle liquidazioni, quanto mai giusto e interessante come sempre, ma questo più interessante di altri perché, usando un'espressione abusata, ma che in questo periodo però è appropriratissima, di sola aria non si campa!!
E' un problema reale, bisognerebbe unirsi e far sentire la nostra voce, perché credo che l'opinione pubblica tutto questo lo ignori! Ma come giustamente dite nell'articolo [ndr: eterno dramma delle liquidazioni] sono anche parecchi nostri colleghi a non volere ciò, per il modo in cui lavorano, non proprio professionale.
Quello che non riesco a capire è questo: pagandoci la miseria di 4 euro l'ora, e non potendo lavorare oltre 8 ore al giorno, mi sapete spiegare come fanno certe aziende a chiedere liquidazioni di svariate migliaia di euro? Io da libero professionista dichiaro le mie ore e vengo pagato a vacazioni. Nell'ultimo lavoro di perizia da me fatto, sono stato occupato 4 mesi con una media di 6 ore al giorno di lavoro e son stato liquidato di circa 2000 euro lorde, che è davvero una miseria, visti i 4 mesi di lavoro. Prende più una badante part-time!!!
E invece sentivo di un'azienda incaricata da un Tribunale molisano per una perizia di trascrizione che, alla consegna della perizia, ha chiesto liquidazioni per 160 mila euro! Ma come è possibile arrivare a queste cifre, chiedono il rimborso anche dell'energia elettrica consumata e dell'aria respirata dal trascrittore?

Ringrazio in anticipo della risposta e vi esorto a continuare così!

Buon lavoro.
Email firmata

mercoledì 25 marzo 2009

L'eterno drammma delle liquidazioni

Due anni fa (febbraio 2007) mandammo una missiva all'allora sottosegretario della Giustizia nella quale esprimevamo i nostri disappunti e i nostri gravi porblemi finanziari per ciò che concerne le liquidazioni delle consulenze tecniche. Fino a qualche mese prima era in atto un sistema di pagamento che malgrado avesse anche esso ritardi, comunque materialmente c'era, ovvero le liquidazioni venivano anticipate dalle Poste Italiane. Un Ministro dell'allora governo in carica ebbe la brillante idea (sempre con 'sto scopo del risparmio) di bloccare tutto, innovare il sistema, non più Poste Italiane, ma la tesoreria del territorio (Banca d'Italia), non più tanti software nelle varie corti d'appello, ma un software unico (e questo - per chi ha memnoria - ha slittato di almeno 6-8 mesi i pagamenti già in ritardo) perché bisognava adeguare tutti gli uffici liquidanti, catechizzare gli addetti eccetera, aggiungi la centralizzazione di tutte le liquidazioni dei singoli tribunali alle corti d'appello di apparteneza (esempio se prima era il tribunale di Rossano Calabro a liquidare, adesso passa tutto alla Corte d'appello di Catanzaro), fatto sta che si sono diluiti i tempi. Aggiungiamo come ciliegina sulla torta che il Ministero non invia i fondi necessari per poter coprire il pregresso e l'attuale quantitativo monetario, questa è naturalmente la versione delle corti d'appello mentre il Ministeri risponde che manda in base alle richieste preventive delle singoli corti in materia di spesa preventiva. Alla fine chi paga siamo sempre noi che paghiamo per non aver nessuna tutela, per non avere nessun albo, per non far parte di nessuna associazione di categoria (ma qui è un fatto di comodità perché molti colleghi probabilmente con lavorerebbero con i piedi come lavorano oggi e quindi o si adeguerebbero o cambierebbero lavoro). Non abbiamo quindi voci in capitolo, non abbiamo santi in paradiso, non siamo neanche riconosciuti, veniamo ancora pagati a 4,08 Euro l'ora lordi e di conseguenza non possiamo permetterci di lavorare neanche un minuto in più dopo le otto per legge (anche se molte volte siamo costretti anche a lavorare 12 ore di fila) perché lo Stato non ce lo riconsce, anzi i Magistrati (che in quel momento rappresentano lo Stato) non pensano due volte a tagliare le nostre liquidazioni, dimenticandosi che dal momento in cui accettiamo l'incarico rappresentiamo il magistrato stesso. Ma niente, ormai il motto è diventato: Farlo subito, in pochissimo tempo, limitando collaborazioni e noleggi e possibilmente in economia.

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