Translate

mercoledì 25 marzo 2009

L'eterno drammma delle liquidazioni

Due anni fa (febbraio 2007) mandammo una missiva all'allora sottosegretario della Giustizia nella quale esprimevamo i nostri disappunti e i nostri gravi porblemi finanziari per ciò che concerne le liquidazioni delle consulenze tecniche. Fino a qualche mese prima era in atto un sistema di pagamento che malgrado avesse anche esso ritardi, comunque materialmente c'era, ovvero le liquidazioni venivano anticipate dalle Poste Italiane. Un Ministro dell'allora governo in carica ebbe la brillante idea (sempre con 'sto scopo del risparmio) di bloccare tutto, innovare il sistema, non più Poste Italiane, ma la tesoreria del territorio (Banca d'Italia), non più tanti software nelle varie corti d'appello, ma un software unico (e questo - per chi ha memnoria - ha slittato di almeno 6-8 mesi i pagamenti già in ritardo) perché bisognava adeguare tutti gli uffici liquidanti, catechizzare gli addetti eccetera, aggiungi la centralizzazione di tutte le liquidazioni dei singoli tribunali alle corti d'appello di apparteneza (esempio se prima era il tribunale di Rossano Calabro a liquidare, adesso passa tutto alla Corte d'appello di Catanzaro), fatto sta che si sono diluiti i tempi. Aggiungiamo come ciliegina sulla torta che il Ministero non invia i fondi necessari per poter coprire il pregresso e l'attuale quantitativo monetario, questa è naturalmente la versione delle corti d'appello mentre il Ministeri risponde che manda in base alle richieste preventive delle singoli corti in materia di spesa preventiva. Alla fine chi paga siamo sempre noi che paghiamo per non aver nessuna tutela, per non avere nessun albo, per non far parte di nessuna associazione di categoria (ma qui è un fatto di comodità perché molti colleghi probabilmente con lavorerebbero con i piedi come lavorano oggi e quindi o si adeguerebbero o cambierebbero lavoro). Non abbiamo quindi voci in capitolo, non abbiamo santi in paradiso, non siamo neanche riconosciuti, veniamo ancora pagati a 4,08 Euro l'ora lordi e di conseguenza non possiamo permetterci di lavorare neanche un minuto in più dopo le otto per legge (anche se molte volte siamo costretti anche a lavorare 12 ore di fila) perché lo Stato non ce lo riconsce, anzi i Magistrati (che in quel momento rappresentano lo Stato) non pensano due volte a tagliare le nostre liquidazioni, dimenticandosi che dal momento in cui accettiamo l'incarico rappresentiamo il magistrato stesso. Ma niente, ormai il motto è diventato: Farlo subito, in pochissimo tempo, limitando collaborazioni e noleggi e possibilmente in economia.

7 commenti:

  1. Momento, si parla di incarichi di perizie e già si vede lo sfacelo. E a proposito di orari, parliamo anche dei trascrittori allora, che i soldi delle perizie non li vedono perchè se li intasca chi si becca la chiamata e in più, danno oltre la beffa, sono costretti a lavorare il sabato e la domenica per portare avanti il lavoro e vengono pagati come se fosse giorno feriale e se ti rifiuti, beh.... C'entra niente? Fa niente. Sfogo.

    RispondiElimina
  2. Male si fa a trascrivere perizie se non si è periti, è come estrarre un dente senza che si è dentisti. Il collaboratore non può assolutamente trascrivere ciò che ascolta, bensì sotto dettatura del perito. Ma come al solito tutto fa brodo, ancor peggio quando VI mandano a accettare incarichi a vostro nome, una sorte di prestanomi...

    RispondiElimina
  3. Mai avuto l'onore di essere mandata ad accettare incarichi. Da noi vige il detto "Ora et labora". come ad esempio i verbali firmati non da chi li trascrive, ma da un generico "Ditta...". Va beh...

    RispondiElimina
  4. Visto che si è affrontato l'argomento, chiedo se siete a conoscenza di sentenze di cassazione che hanno dato ragione a ricorsi di consulenti/periti che hanno subito il 'ghigliottinamento' delle parcelle. L'esempio che mi riguarda è la negata liquidazione del quantum ai collaboratori autorizzati.
    Grazie, Leonarda Alonzo

    RispondiElimina
  5. Che bello! Così si fa, tutti vicini vicini, padroni e schiavi, tutti a chiedere informazioni! Che gioia che gaudio! Allora va' male per tutti se è così!

    RispondiElimina
  6. Ancora c'è molto da capire e nello stesso tempo da imparare. Fare il perito trascrittore non è fare lo scribacchino per una ditta di verbalizzazione. Purtroppo tutto fa brodo, le ditte di trascrizioni prendono incarichi peritali, i titolari spesso non sanno neanche le regole, tipo durata massima di un incarico, funzioni limitate dei collaboratori, eccetera. Spesso capita che il titolare di un'azienda prende le perizie e le fa trascrivere ai dipendenti. NON SI PUO' (Seconondo il codice di procedura penale) MA SI PUO' SECONDO IL CODICE DI PROCEDURA AMODOMIO. Già il fatto che gli incarichi vengano dati a società è un altro errore mostruoso. Bisogna regolamentare anche questo settore, che sta diventando terra di tutti e quindi di nessuno. Una trascrizione di udienza può essere fatta a braccio, cosa diversa per una perizia. Ma ormai non mi stupisce più nulla... Il codice di procedura penale è lì tanto per esserci, un po' come la Bibbia nelle nostre case: è là che prende polvere, appunto tanto per esserci, alla fine che importa, siamo tutti Cristiani, non praticanti, ma Cristiani!

    RispondiElimina
  7. come ho scritto per mail, articolo quanto mai interessante e giusto, soprattutto in un periodo come questo di crisi! sarebbe bene far uscire allo scoperto questa "vergogna", ma poi, come si dice, molti pseudo-trascrittori ci rimetterebbero!
    cmq sul fronte pagamenti, quei 4 euro lordi l'ora sono semplicemente insulsi e a tal proposito chiedo: ma come fanno certe aziende a chiedere liquidazioni di migliaia e migliaia di euro??
    in Molise per la trsacrizione delle intercettazionoi telefoniche del processo BlackHole, un'azienda ha chiesto una liquidazione di ben 163 mila euro!!! Spiegate anche a me come arrivare a certe cifre?? ci si fa pagare anche l'aria che si respira???
    io da libero prof. trascrittore, presente le mie ore e il giudice mi paga a vacazioni... e basta!

    RispondiElimina

CTU ITALIA ti ringrazia per aver partecipato

Questo blog

non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n°62 del 7.03.2001. Le immagini pubblicate su questo blog provengono per la maggior parte dalla rete. Nel caso la loro pubblicazione dovesse violare eventuali diritti d’autore, prego di comunicarlo, verranno rimosse immediatamente